Orchestica Variation è un progetto che promuove la danza ed il ricambio generazionale, esso intende valorizzare e diffondere la conoscenza tecnica, storica, artistica, filologica dell’Orchestica. Tale disciplina è un bene artistico culturale immateriale che si inserisce di fatto nel patrimonio coreutico italiano, oggi, purtroppo, del tutto dimenticato.
JIA RUSKAJA: DANZò E PIACQUE
Dicembre 10, 2021Il Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX ospita la mostra JIA RUSKAJA: danzò e piacque. Costumi, fotografie, documenti (1921 – 1940), ideata dalla Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza a cura di Giuseppe Tramontano.
La mostra propone un inedito e affascinante percorso fra abiti di scena, bozzetti, fotografie, programmi di sala appartenuti a Jia Ruskaja.
Il Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX ospita la mostra JIA RUSKAJA: danzò e piacque. Costumi, fotografie, documenti (1921 – 1940), ideata dalla Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza a cura di Giuseppe Tramontano.
La mostra propone un inedito e affascinante percorso fra abiti di scena, bozzetti, fotografie, programmi di sala appartenuti a Jia Ruskaja.
La mostra si articola in un percorso espositivo di abiti di scena realizzati dal 1935 al 1939, di cui Ruskaja è stata coreografa, nonché costumista, vere e proprie opere d’arte ideate insieme alla sua disegnatrice personale Eugenia Rossi. I costumi storici selezionati sono stati analizzati e tutti descritti analiticamente attraverso una ricerca scientifica condotta nell’archivio storico della Fondazione da Gianluca Bocchino, ed è stato possibile ritrovare tutto il materiale documentale asservito alla realizzazione dello spettacolo coreutico. Gli abiti, in questo modo, sono stati contestualizzati storicamente, nonché è stato possibile realizzare lo storytelling del singolo brano coreutico, analizzando ogni costume dalla sua prima idea creativa sino alla realizzazione materiale. I capi sono confezionati da celebri sartorie, come Palmer, Werther, Idarella, note soprattutto in ambiente teatrale.
A corredo della mostra sono esposti i bozzetti che rivelano la cura e la sapienza con cui Ruskaja ha dato forma alle sue creazioni coreutiche. Dalla collezione fotografica sono in mostra tutte le immagini che ritraggono le danzatrici che hanno indossato quegli abiti durante gli spettacoli. Importante testimonianza sono, inoltre, i programmi di sala, che descrivono l’attività della scuola ruskajana.
A concludere la mostra una selezione di fotografie di Jia Ruskaja che ripercorrono la sua vita artistica di danzatrice e coreografa: celebri sono gli scatti di Anton Giulio Bragaglia e Ghitta Carell.
I visitatori saranno condotti in un vero e proprio percorso, fortemente immersivo, in cui ogni abito o elemento a lei collegato è esposto come un’autentica opera d’arte in grado di raccontare infinite storie.
Gianluca Bocchino
“Le danze della Ruskaja esprimono attraverso la potenza del linguaggio plastico ogni più profondo stato d’animo. Nitide nel disegno, immediate nell’espressione, le danze appartengono ad un’arte serena, squisitamente mediterranea”.
Dal programma di sala Concerto di Danza, Maggio Musicale Fiorentino, 1935
An exhibition entitled JIA RUSKAJA: She danced and entranced. Costumes, photographs, documents (1921 – 1940), devised by the Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza and curated by Giuseppe Tramontano, is currently on view at the Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX. It offers an unprecedented and fascinating journey through the stage costumes, sketches, photographs and theatre programmes that belonged to Jia Ruskaja.
The exhibition features a collection of costumes created between 1935 and 1939 for shows of which Ruskaja was both the choreographer and costume designer; they are real works of art which she created together with her personal designer Eugenia Rossi. The historical costumes featured were all analysed and described methodically through a meticulous research conducted in the Foundation’s historical archives by Gianluca Bocchino, and it has been possible to track down all the documents and material regarding the production of the choreographic performances. In this way, it has also been possible not only to place each single costume in context and to tell the story of each individual choreography, but also to analyse each costume, from its original sketch to its actual realisation. The garments were produced by costumer-makers such as Palmer, Werther and Idarella, all well-known theatrical ateliers.
Accompanying the exhibition are sketches that reveal the care and skill which Ruskaja put into to her choreographic creations. The photographs on display portray all the dancers who wore those costumes during the various performances. The theatre programme notes describe the activities of Ruskaja’s school.
Last but not least is a collection of photographs of Jia Ruskaja that take us through her artistic life as dancer and choreographer; those taken by Anton Giulio Bragaglia and Ghitta Carell are particularly iconic.
Visitors will be taken on a highly immersive journey in which each garment or accessory is displayed as an authentic work of art that bespeaks infinite stories.
“Ruskaja’s dances express the deepest of moods through the powerful medium of a sinuous language. There is purity in their design, immediacy in their expression: these dances belong to an art which is serenely and exquisitely Mediterranean.”
From the programme notes of Concerto di Danza, Maggio Musicale Fiorentino, 1935
Translated from the Italian by Simonetta Allder
RUSKAJA’S DAY
Dicembre 10, 2021RUSKAJA’S DAY avrà luogo negli spazi del Teatro di Villa Torlonia (via Lazzaro Spallanzani, 1A – Roma), scrigno che racchiude tesori ambientali, artistici, monumentali e storici e che, grazie al suo inserimento nel circuito dei teatri romani gestiti dall’Associazione Teatro di Roma, ospita da sempre eccellenze culturali.
L’intento con cui nasce questa giornata di studio e testimonianze è quello di creare un momento di incontro al centro del quale graviterà la danzatrice e coreografa che per prima ebbe l’intuizione della necessità di fondare l’unica scuola pubblica di danza in Italia. Numerosi saranno i confronti tra esponenti del mondo della danza e non solo che permetteranno di avvicinarsi, anche con percorsi inediti, alla conoscenza della Ruskaja, protagonista indiscussa della vita culturale e artistica del nostro Paese tra gli anni ‘30 e ‘70 del secolo scorso.
All’interno di questa cornice in cui si racchiudono memorie e memoria, non poteva poi mancare la danza, presentata con due azioni performative che avranno il carattere di contemporanee reminiscenze.
La giornata si apre, alle 11:00, con Jia Ruskaja: ricordi e testimonianze incontro dedicato ai racconti di chi ha conosciuto Jia Ruskaja in prima persona; a condurre il timone di questo primo evento mattutino, che vedrà ospiti Lia Calizza, Francobaldo Chiocci, Caterina Comentucci, Maria Gloria Spedaletti e Chiara Zoppolato, la critica di danza e giornalista Rossella Battisti.
A seguire, la prima nazionale di SECRET D’OR (h 12:30), lavoro del coreografo Michele Pogliani che intende celebrare Jia Ruskaja e quel «modo di essere» in grado di coniugare metodo, innovazione e autenticità.
Alle 15:00 si continua con una tavola rotonda moderata da Gianluca Bocchino, dottore di ricerca e studioso della Ruskaja, alla quale prenderanno parte due tra i massimi esponenti della danza italiana nel campo universitario, Alessandro Pontremoli dell’Università degli studi di Torino e Stefano Tomassini di Università IUAV di Venezia, oltre a Elena Casagrande, Mario Gatti e Bianca Romaldi che, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea (GNAM), hanno organizzato e curato la mostra insieme a Claudia Palma Anton Giulio Bragaglia.
L’archivio di un visionario dedicata al regista teatrale e cinematografico, studioso e scrittore che per primo diede a una quasi sconosciuta Evgenija Borissenko il nome d’arte Jia Ruskaja.
In conclusione, alle 17:30, sarà presentato Omaggio a Jia Ruskaja di Daniela Capacciil risultato finale del laboratorio realizzato con giovani danzatori/coreografi e condotto dalla docente e coreografa Daniela Capacci.
Orchestica Variation
Settembre 3, 2021Orchestica Variation
Obiettivi del progetto e finalità
Orchestica Variation è un progetto che promuove la danza ed il ricambio generazionale, esso intende valorizzare e diffondere la conoscenza tecnica, storica, artistica, filologica dell’Orchestica. Tale disciplina è un bene artistico culturale immateriale che si inserisce di fatto nel patrimonio coreutico italiano, oggi, purtroppo, del tutto dimenticato. In questo modo l’oggetto artistico costituto dall’Orchestica sarà analizzato e ri-costruito secondo un linguaggio che guarda al passato ma ri-studiato secondo un’ottica contemporanea.
Il progetto dal titolo Orchestica Variation coinvolge un numero significativo di giovani artisti con il coinvolgimento anche degli studenti dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma.
L’Orchestica
L’Orchestica è quell’insegnamento nato negli anni Trenta del Novecento dalle ricerche personali di Jia Ruskaja, che le ha permesso di creare una poetica coreutica ispirata all’antica Grecia: un mondo ellenico immaginario ricostruito e rielaborato. L’Orchestica esprime emozioni attraverso il gesto/movimento che si fa danza, con questo intento teorico Ruskaja crea una vera e propria disciplina che introdurrà ben presto nelle sue Scuole. La disciplina propugnava semplicità, naturalezza e un senso profondo e intenso del movimento, evocando la comunione tra le arti.
L’Orchestica è stata utilizzata e praticata fino agli inizi degli anni Settanta del Novecento, dopo la morte della Ruskaja è del tutto scomparsa. Attraverso i documenti d’archivio e il materiale video a disposizione sarà possibile realizzare una ricerca teorica al fine di ricostruire questa metodologia così da ri-generarla attraverso workshop ed esperienze laboratoriali.
Workshop e laboratorio: dalla progettazione all’azione
Il workshop è costruito attraverso un sapere artistico fondato sulla ricerca storica e la memoria. I giovani artisti coinvolti (danzatori e coreografi) lavorano sul patrimonio documentale della FAND che custodisce le ricerche coreutiche di Ruskaja. Lo studio previsto sarà integrato con le testimonianze delle ultime danzatrici dell’Orchestica e sarà guidato da una docente che ne illustrerà la metodologia.
In questo modo sarà possibile ricostruire la disciplina, per poi studiarla attraverso il laboratorio in cui saranno messi in pIn questo modo sarà possibile ricostruire la disciplina, per poi studiarla attraverso il laboratorio in cui saranno messi in pratica i dati teorici raccolti. Il laboratorio sarà strutturato secondo una metodologia learning by doing in maniera innovativa, ma soprattutto agile e flessibile. Pertanto, lo studio teorico avrà un riscontro pratico così da imparare attraverso l’azione; l’apprendimento andrà a riguardare prima di tutto contenuti culturali, non solo sterili nozioni, ma, attitudini di un’epoca passata rinnovate con le capacità delle innovazioni del presente ad esse connesse. È prevista la rielaborazione dell’orchestica da parte degli studenti che, attraverso le abilità e le capacità personali, daranno vita a nuove composizioni contemporanee, sotto guida del docente. Questa esperienza sarà utile a sviluppare individui consapevoli e non semplici “ripetitori” di un ritrovato stile coreutico. I migliori elaborati saranno proposti ad enti e strutture che producono spettacoli.
Effetti moltiplicatori
Le opportunità di studio saranno garantite da un Convegno dedicato all’Orchestica e ai 120 anni dalla nascita di Jia Ruskaja (6 gennaio 1902). Il convegno intende analizzare il processo creativo che Ruskaja ha posto in essere nella costruzione della sua tecnica. In questo quadro, gli interventi cercheranno di declinare il binomio Ruskaja-Orchestica muovendo da generali questioni di carattere poetico, estetico e metodologico, analizzando materiali documentali inediti. Troveranno così posto visioni panoramiche sull’Orchestica e sulla sua derivazione dalle tecniche coreutiche internazionali. Nell’incontro fra queste diverse pratiche culturali si configura una rete complessa di prestiti, rimandi e travisamenti, grazie alla quale pensare per diffrazioni il divenire sotteso alla vita, e alla vitalità, dell’arte di Jia Ruskaja e della sua Orchestica.
Sarà istituito un Centro di Documentazione Jia Ruskaja costituito dall’archivio privato di Ruskaja, dell’archivio storico della FAND, nonché gli abiti di scena afferenti agli spettacoli ruskajani. Il centro di documentazione offrirà un supporto scientifico-tecnico, un servizio di informazione, di ricerca, e di documentazione a disposizione della collettività e degli studiosi di settore. Fornirà un servizio integrato di diffusione delle fonti primarie legate all’arte coreutica, attraverso lo sviluppo e la promozione di attività di ricerca, divulgazione e comunicazione.
Infine, proprio con gli abiti di scena sarà programmata una Mostra di abiti storici originali ed inediti appositamente restaurati appartenenti al patrimonio della FAND, rievocativi di storiche rappresentazioni, manufatti artistici preziosi ed inediti.