La storia della donna diva e icona glamour del Novecento italiano fondatrice dell’Accademia Nazionale di Danza e della Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza, attraverso foto inedite e documenti mai rivelati.
Il nuovo libro di Gianluca Bocchino racconta in maniera inedita la vita di Jia Ruskaja (1902-1970), fondatrice della più antica Istituzione di Danza sul territorio nazionale: l’Accademia Nazionale di Danza di Roma.
Il volume è realizzato dalla Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza per il progetto 2022 “Storia” dedicato a Jia Ruskaja nell’ambito del settore “Promozione danza ricambio generazionale” del Fondo Unico dello Spettacolo (FUS) del Ministero della Cultura (MiC).
Il volume – edito da NeoClassica e in libreria dal 15 giugno – costituisce la prima biografia scientifica contenente informazioni e fotografie inedite della danzatrice tartara, giunta in Italia nel 1921 con il nome di Evgenija Borissenko.
Danzatrice, coreografa e teorica della danza fondò l’Accademia nel 1948 e successivamente, nel 1963, L’Opera dell’Accademia Nazionale di Danza oggi Fondazione, per prestare assistenza morale e materiale agli studenti.
Grazie alle conoscenze teorico analitiche, intrecciate con le pratiche e la ricerca, Ruskaja ha creato l’impostazione pedagogica e il percorso formativo che oggi sono alla base degli studi coreutici: la sua indagine aperta a un’ottica internazionale fu anticipatrice dell’impostazione universitaria che ha oggi l’Accademia Nazionale di Danza.
Il volume si completa di quattro testimonianze di allieve storiche, che mettono in rilievo l’aspetto umano e pedagogico di Ruskaja.
La postfazione è di Francobaldo Chiocci, noto giornalista e docente della LUISS, che fu ufficio stampa e amico della danzatrice, il quale propone un inedito ricordo di quell’antica amicizia.
Oltre alle informazioni inedite, il volume è corredato da splendide fotografie mai pubblicate, provenienti dall’archivio privato ruskajano.
Dalla quarta di copertina:
Jia Ruskaja (Kerč’ 06/01/1902, Roma 19/04/1970) è stata una danzatrice, coreografa, teorica della danza; ha fondato l’Accademia Nazionale di Danza e la Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza.
Diva e icona glamour della danza libera italiana, ha intessuto rapporti pubblici e privati con le maggiori personalità della cultura coreutica, artistica e politica nazionale e internazionale.
L’intelligenza e la sagacia le hanno concesso di entrare nel mondo coreutico pur non essendo una danzatrice di formazione, percorrendo con disinvoltura gran parte del Novecento italiano, a partire dagli anni del futurismo, per ritrovarsi regina della danza nel ventennio fascista.
Ha superato la seconda guerra mondiale con non poche difficoltà, entrando negli anni repubblicani attraverso un savoir-faire dal sapore democristiano.
Ruskaja è stata una delle figure più discusse del XX secolo a causa delle sue idee poetiche, artistiche e politiche che nell’Italia repubblicana degli anni Settanta e Ottanta risultavano scomode e anacronistiche.
Sino ad oggi non è stato possibile ricostruire il suo percorso storico-biografico per via delle scarse fonti certe. Con il ritrovamento di nuovi documenti storici da poco analizzati è stato possibile ricostruire in maniera scientifica la vita di Ruskaja.
Oltre alle informazioni inedite, il volume è corredato da splendide fotografie mai pubblicate.
Poetessa della danza è stata una creatura dalla personalità volitiva e attraente, sintesi di varie epoche, etnie e temperamenti in un contrasto di accordi. Tutto questo è Jia Ruskaja: la dea danzante.
L’AUTORE
Gianluca Bocchino, professore e ricercatore, si occupa principalmente di musicologia, archivistica musicale e coreutica. Ha pubblicato saggi e studi sui suoi campi d’indagine, tra questi la monografia Raffaello Baralli principe dei paleografi musicali italiani: studio critico ed inventario dell’archivio (2019).
Professore a contratto presso l’Università di Cassino e dell’Italia Meridionale, collabora con l’Accademia Nazionale di Danza e la Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza.
Ha dedicato le sue ultime ricerche all’archivio privato Jia Ruskaja, dando vita al presente volume.